
Nonostante molti di noi riescono ad imparare quasi per caso, venendo buttati in acqua da nostro padre da piccoli, ci sono diversi bambini, ragazzi ed anche adulti, che ad oggi non sanno nuotare. Non bisogna scoraggiarsi!
Dovete sapere infatti che il nostro corpo è fatto per nuotare.
Ma perchè, allora, non vogliamo nuotare?
La paura più grande che molti presentano, è quella di inabissarsi sui fondali marini o della piscina comunale nella quale si recano per passare una giornata di sole.
Le caratteristiche del corpo umano
Vi svelo un segreto. Gli esseri umani NON possono affondare in acqua. Il nostro organismo è costruito per galleggiare. Grazie alla presenza di una buona percentuale di tessuto adiposo (grasso), infatti, noi galleggiamo sull’acqua con lo stesso principio di una goccia d’olio. Il motivo richiama la differenza di densità che sussiste tra l’acqua ed il nostro corpo.
Le basi del nuoto
Messo in atto che noi siamo fatti per galleggiare, adesso non rimane che imparare a nuotare. Ci sono diversi stili che possono essere utilizzati: stile libero, rana, farfalla (o delfino) o dorso.
Risulta difficile all’inizio del percorso di nuoto, insegnare uno stile complesso.
Può essere d’aiuto un iniziale impiego di un galleggiante (come una tavola) per sorreggere il busto al di fuori dell’acqua e abituare la propulsione delle gambe, ma ciò non aiuterà il nostro ragazzo ad imparare.
La prima cosa da fare è sconfiggere la paura dell’acqua. Possiamo fare diverse immersioni e far prendere coscienza al nostro volto della sensazione dell’acqua sulla pelle. L’acqua NON è nostra nemica!
Superata la paura possiamo procedere ad insegnare le basi del nuoto.
Prima di tutto bisogna apprendere a galleggiare. Nelle scuole di nuoto si usa far assumere diverse posizioni all’allievo (per esempio posizione a stella) e lasciarsi trasportare dall’acqua, prendendo consapevolezza di poter galleggiare.
Fatto ciò, possiamo iniziare a nuotare!
Il primo stile che si potrebbe impiegare è il così detto stile a cagnolino. L’assunzione di questo stile permette di utilizzare tutti gli arti per muoversi, senza però sbilanciarsi troppo in acqua. Gli obbiettivi per le prime esperienze dovrebbero poter garantire la possibilità di percorrere brevi distanze, che verranno man mano incrementate in relazione alle capacità del nostro allievo. Pian piano possiamo introdurre alcune basi per iniziare alcuni stili un pò più complessi. A questo punto si che sono utili i galleggianti in dotazione nelle piscine.
Per abituare il corpo ad effettuare una propulsione con le gambe degna di nota, possiamo utilizzare dei tubi di spugna ed iniziare ad inserire delle gambate, facendo spostare l’allievo esclusivamente con la forza delle sue gambe. Importante è non focalizzarsi troppo su uno stile, ma alternare i diversi stili, così come le diverse gambate (ad esempio alternare la gambata a stile libero, con la gambata a rana o quella a delfino).
Appresa la propulsione con le gambe possiamo gradualmente abbandonare i galleggianti ed iniziare un lavoro con l’utilizzo delle braccia.
Anche qui l’importante è non stagnarsi troppo sula far apprendere uno stile in particolare, ma dare maggiori esperienze al bambino (soprattutto), in modo da fargli sviluppare una buona capacità di nuoto. Spesso risulta una buona scelta far fare più vasche, alternando gli stili (vasca d’andata in stile libero e vasca di ritorno in stile rana).
Una cosa importante da non trascurare è caratterizzata dalla respirazione. Bisogna insegnare il corretto modo di respirare in relazione al tipo di stile. Nel delfino ad esempio, l’atto di respirazione avviene ogni 2 bracciate, sollevando il capo sopra l’acqua, mentre nello stile libero avviene lateralmente, anche qui dopo 2 bracciate.
Seguendo questi brevi passi, il nostro allievo sarà finalmente in grado di nuotare come si deve!